domenica 6 settembre 2015

mewithoutYou – Pale Horses (2015)


Originari di Filadelfia e attivi fin dall'inizio degli anni 00, i mewithoutYou si potrebbero collocare all'interno di quel filone di band (Pianos Become The Teeth, The World Is A Beautiful Place And I Am No Longer Afraid To Die) che stanno arricchendo la materia Emo/Post-Hardcore con sfumature e suggestioni provenienti da atri generi, quali l'Indie Rock, l'Alt Rock e il Post-Rock. Tale filone prosegue idealmente il lavoro iniziato da altre band tra gli anni novanta e l'inizio del decennio successivo (Dai Cap'n Jazz, agli American Football, fino ai Sunny Day Real Estate e ai meno noti Elliott, provenienti dal Kentucky). Questo processo, che prende le mosse da coordinate stilistiche ben definite, ha portato la band ad arricchire la propria proposta con nuove suggestioni e punti di vista insoliti, tali da fornire loro un vastissimo campionario di idee e suoni a cui attingere.
Il disco inizia in sordina con Pale Horse e i suoi glaciali accordi che sembrano provenire da un disco degli Explosions In The sky, ma ci pensa la successiva Watermelon Ascot, una poderosa cavalcata Alt Rock, a dare una svolta improvvisa alla trama sonora, lasciando l'ascoltatore spiazzato e privo di riferimenti. Si prosegue con D-Minor, le cui note accompagnano una voce che si muove a metà tra il cantato e lo spoken, tra rabbia e melodia. Anche le successive Mexican War Steets e Red Cow mostrano un certo dualismo che le fa oscillare tra la pacata riflessività e la furia improvvisa del Post-Hardcore.
Il breve intermezzo di Dorothy ci conduce alla seconda parte del disco, nella quale i mewithoutYou ci mostrano il loro lato “indie” con Blue HenMagic Lantern e Birnam Wood, mentre con Lilac Queen ci spingono in un vorticoso crescendo ricco di pathos. Il finale è invece affidato a Rainbow Signs che, riprendendo i toni glaciali con i quali il disco è iniziato, ci offre il suo commiato.
Pale Horses è dunque un disco ben riuscito, capace di mostrare il lato più creativo e vitale del Post-Hardcore, quel lato che non demorde e che ha ancora qualcosa da dire.

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