sabato 5 settembre 2015

Retromania I: Hardcore/Punk

Bad Brains – Rock For Light (1983). Il miglior gruppo hardcore di sempre. Punto. In realtà la band è stata importantissima anche per l'allora imminente Crossover, in virtù delle spericolate contaminazioni (Metal, Funky, Punk, Reggae) che caratterizzeranno gli album a venire (soprattutto I Against I, Quickness e Rise), ma i Bad Brains migliori rimangono quelli del primo periodo, quelli che suonavano velocissimi e rabbiosi, quelli di Pay To Cum, Banned In D.C., Attitude e Right Brigade , per citare solo alcuni dei loro brani più famosi, quei quattro Rastaman di Washington D.C. Che suonavano hardcore, un genere suonato in prevalenza da bianchi, meglio di qualunque altro bianco in circolazione.
Rock For Light ci offre un'ottima testimonianza di quello che erano i Bad Brains all'inizio degli anni ottanta: una carica istintiva fuori dal comune, brani veloci come schegge impazzite, eseguiti con una capacità tecnica ben al di sopra della media, e rabbia, tanta rabbia, espressa soprattutto dai testi e dalla voce grintosa di H.R.


Minutemen – The Punch Line (1981). Più che un disco, un vero e proprio guinness dei primati. 18 brani compressi in 15 minuti di durata. Ciò che non è mai mancato ai californiani Minutemen è la capacità di sintesi. I brani sono cortissimi (quasi tutti al di sotto di un minuto) ma perfettamente costruiti, e senza la benché minima carenza o sbavatura. Dentro questo disco possiamo trovare una miriade di universi paralleli, un miasma di generi, stili e contaminazioni: Punk, Hardcore, Funky, Jazz, il tutto mescolato con uno stile vorticoso e sapientemente guidato dal basso nevrotico di Mike Watt e da uno stile vocale alquanto grottesco.



X – Under The Big Black Sun (1982). Gli X nascono alla fine degli anni settanta a Los Angeles, dallo stesso humus culturale che ha visto nascere grandi band Punk e Hardcore (dai Fear, ai Germs fino ad arrivare ai Black flag e ai Circle Jerks). Certo è che, al pari di molte altre band loro concittadine, li avremmo collocati meglio in un grigio e decadente contesto urbano piuttosto che sulle assolate spiagge della California.
Il loro è un Punk tinto di Rock'n'roll e Rockabilly, reso agghiacciante dalla voce sgraziata e disperata di Exene Cervenka, che si alterna e sovrappone a quella del fidanzato John Doe. Brani come The Hungry Wolf, Under The Big Black Sun, Because I Do e The Have Nots uniscono alla carica trascinante del Punk la corposità blues del Rock'n'roll e del Country in una miscela unica e personale. E c'è anche spazio per una strampalata ballad (Come Back To Me) ad arricchire la variegata scaletta.

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