lunedì 14 settembre 2015

Dell'impero delle tenebre... più profonde

Il Teatro Degli Orrori è tornato. Da qualche giorno infatti circola in rete Lavorare Stanca, il nuovo brano che anticipa l'uscita del nuovo disco (il quarto per la precisione), prevista questo autunno.
Il pezzo sembra voler fare tabula rasa di quanto sentito fin'ora, riportando tutto all'anno zero di Dell'Impero Delle Tenebre, il loro disco d'esordio, dopo la deriva vagamente ruffiana (e forse un po' paracula?) di Il Mondo Nuovo del 2012. Peccato che questo brano non sia assolutamente in grado di reggere il confronto.
Quello che ho apprezzato nell'esordio dei nostri era quella meticolosa ricerca linguistica che si percepiva in ogni suo brano, quell'uso sapiente e mai scontato della lingua italiana che qui invece manca completamente. L'impatto sonoro c'è tutto, anzi forse si è pure arricchito, ma il testo mi sembra assolutamente scontato e pieno di facili luoghi comuni. E non è cosa da poco per un gruppo che ha puntato tutto sulla potenza della parola e ne ha fatto la parte focale della propria proposta musicale.
Il concetto pregnante della canzone è il seguente: sarebbe bello non essere costretti a lavorare per arrivare alla fine del mese. Complimenti, un concetto che non verrebbe in mente neanche ad un adolescente svogliato e privo di una qualsivoglia coscienza sociale. C'era pure bisogno di farci una canzone? In più è inutile fare gli intellettuali, dicendo che questo è un inno all'ozio nel senso latino del termine. Sono abbastanza sicuro che alzarsi a mezzogiorno non si possa intendere come otium latino, ma come ozio puro e semplice, nella più dispregiativa accezione del termine.
Il fatto è che, ad esclusione dello sfolgorante esordio, ho avuto l'impressione che Il Teatro Degli Orrori sia precipitato via via verso una rovinosa e inarrestabile parabola discendente. Ho trovato il loro secondo album, A Sangue Freddo, interessante solo in parte, mentre non sono nemmeno riuscito ad arrivare alla fine de Il Mondo Nuovo. E ora questo nuovo brano, che mi sembra completamente insipido e anonimo. Chissà, forse sono troppo esigente, forse Dell'Impero Delle Tenebre mi ha abituato a degli standard troppo elevati, difficili da replicare, se non impossibili, ma inizio a chiedermi: "Potrebbe andare peggio?" Bè sì, come dice Capovilla: "Potrebbe piovere".

2 commenti:

  1. Non sei troppo esigente. Sono solo dei poveracci che hanno avuto la fortuna di essere ispirati per qualche mese alcuni anni fa.
    La canzone è uno schifo che di positivo ha solo il tentativo riuscito di dar voce a chi non ha niente da dire: la missione idiota che si sono dati come gruppo. Evitare loro e i loro seguaci è insieme difesa e carità. Aspettiamo in silenzio: il letame brucia, lentamente si spegne e dopo un po' va via anche la puzza.

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    1. Ho avuto anch'io l'impressione che siano finiti su di un piedistallo, sicuri ormai di essersi accaparrati quella quota rassicurante di fan pronti a seguirli ciecamente e a prendere ogni loro pubblicazione per oro colato. E non c'è cosa peggiore di avere una schiera di fan pronti a idolatrarti sempre e comunque. Non fa bene all'ego.

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